Dal momento del suo arrivo sul mercato cripto nel 2017, grazie a un fork del Bitcoin ( nel 2018 si è successivamente diviso in due criptovalute: Bitcoin Cash e Bitcoin SV), la volatilità di Bitcoin Cash è stata sempre molto elevata, con oscillazioni dei prezzi davvero molto molto forti.
Questa iniziale tendenza con il passare del tempo è andata via via affievolendosi: dalle svariate centinania di dollari di oscillazioni iniziali, da aprile marzo scorsi Bitcoin Cash è rimasta compressa per gran parte del tempo al di sotto dei 100 dollari di oscillazioni – sempre ottimi movimenti, per carità, come è tipico dei mercati cripto, ma sicuramente con un trend in netta contrazione rispetto alla media storica di questa criptovaluta.
Riteniamo che questa lenta e graduale compressione dei prezzi sia propedeutica a forti movimenti direzionali, che potranno essere al rialzo in caso di break di 275/285 usd, o al ribasso in caso di rottura del sostegno 200/205 usd.
Nel mezzo continuerà la fase di congestione sempre più stretta, con uno spartiacque tra tendenza maggiormente positiva o maggiormente negativa posto sui 237/242 usd.